Dobbiamo fare l'impossibile per fermare questa guerra e per non buttare via il prezioso lavoro fatto da questo grande collettivo di compagni e compagne.
La commissione esteri del parlamento Ue approva il rapporto sulla Turchia. Tra le priorità sollecitate la «rapida modifica» della legge sul diritto di epressione
La Turchia processa per "alto tradimento della patria" l'intellettuale Orhan Pamuk per aver dichiarato che «un milione di armeni furono uccisi» all'epoca degli ultimi governi ottomani
In attesa del 3 ottobre, la data che potrebbe segnare l'avvio dell'iter di adesione della Turchia nell'Unione Europea, i 25 Paesi hanno raggiunto un'intesa di principio sulla risposta da dare ad Ankara. Ma molte restano le questioni irrisolte e gli ostacoli all'ingresso turco
Ad Instanbul, Turchia, si sta tenendo la sessione finale del tribunale mondiale sull'Iraq (World Tribunal on Iraq, WTI). I testimoni hanno dimostrato che gli Stati Uniti sono stati responsabili di molte atrocità.
Avvio dei negoziati previsto per il 3 ottobre 2005. Nonostante notevoli progressi per la tutela dei diritti umani restano ancora problemi importanti da risolvere come quello dei profughi curdi. Vediamo perchè è importante accogliere la Turchia nell'Unione europea.
17 dicembre 2004 - Nicola Vallinoto - Veronica Vicinelli
Grup Yorum:
Un gruppo musicale turco impegnato da anni a cantare per la liberta',
con il movimento dei lavoratori, con le lotte delle carceri,
con i popoli oppressi, contro il Regime autoritario e militare della Turchia.
Mentre la battaglia infuria e i soldati ucraini vengono spinti dal loro governo a una resistenza sempre più disperata, una domanda morale si impone: su Pokrovsk possiamo rimanere in silenzio come pacifisti o dobbiamo prendere posizione per la invocare la salvezza dei soldati ucraini?
Era contenuto nel programma “Aeromobili a Pilotaggio Remoto per l’Aeronautica Militare”. Un programma da 2,4 miliardi di euro che ha attirato l'attenzione degli analisti militari. Poi vi è stato un "errata corrige" del Ministero e la cifra è crollata di 31 volte. Ma i conti non tornano.
La sciagurata voglia di guerra delle classi dirigenti politiche italiane ed europee non corrisponde alla volontà di pace dei propri popoli. Crediamo che i ragazzi e le ragazze abbiano il diritto di pensare ad un mondo senza guerre esenza armi
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