In carcere un suo studente è stato torturato, a molti è stato vietato di accedere agli edifici universitari. Reza Sharifi è un professore iraniano. A causa del suo supporto ai contestatori, rischia il licenziamento
L’accordo per la cooperazione scientifica e tecnologica si integra con quello specificamente militare poiché le armi sono sempre più legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e alla robotica
La situazione odierna non consente di sottovalutare che il coinvolgimento diretto in talune delle crisi in atto o potenziali potrebbe diventare un impegno inevitabile
Lunedì 6 maggio 2013 dalle ore 11:00 presso il Dipartimento Ionico in sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: Società, Ambiente, Culture, Ex Convento di San Francesco, Via Duomo, Taranto.
La facoltà di Ingegneria di Taranto si dissocia dall’accordo «L’Ilva investa per migliorare l’ambiente, non pensi solo alla ricerca che ha tempi lunghi». Stefàno «Città e istituzioni devono stare insieme. La poliitica deve difendere l’Arpa e le sue professionalitàGrazie allo spettrofotometro dal 15 maggio l’Arpa potrà fare il monitoraggio continuo delle diossine».
Il rettore Corrado Petrocelli ha rafforzato il rapporto tra Ateneo barese e la città: «Abbiamo sbloccato delle risorse nella tutela ambientale». Intanto approda a dibattimento il tragico infortunio registratosi nell’ottobre di tre anni fa all’interno dell’Ilva. Va sotto processo un tecnico di una ditta dell’appalto
Un caso di comunicazione neutra efficace. Con il nuovo anno, si sa, sono di moda i calendari. Tra oroscopi e modelle, veline e calendari di solidarietà ce n’è per tutti i gusti.
29 gennaio 2008 - NO SCORIE TRISAIA
Già attivi al Nord. Se ne parlerà all’inaugurazione dell’anno accademico?
Chiamare l’Ilva ad investire nell’Università di Taranto. Sembra un sogno nell’anno in cui la città ha riallacciato i rapporti con la Fabbrica accontentandosi di fontanelle al cimitero o di un po’ di bitume tappabuchi qua e là.
31 dicembre 2007
L'iniziativa di un oncologo dopo le strane morti di persone e pecore: «In Campania nessuna area è immune»
Anche questo diritto - se non viene esercitato - si rischia di perderlo. Pensare che persone come noi hanno dato la vita per il diritto di voto fa venire i brividi
L'incontro prende spunto dalla presentazione del numero 152 della rivista INCHIESTA, dedicato alla "Storia e geografia delle tv di strada in Italia", per dare la possibilità ad alcune delle principali esperienze di tv di strada di 'raccontarsi' con l'intenzione di generare un dibattito propositivo su quelle che sono le principali problematiche del fenomeno oggi: si spazierà dal problema legislativo e della regolamentazione dell'etere al tema dei canali distributivi dei materiali video, dell'integrazione con la rete Internet, dei linguaggi specifici del medium ecc.
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
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