Ultime novità
Taranto sotto una tempesta di polvere proveniente dall'ILVAPolveri industriali sulla città di Taranto, governo sotto accusa
Peacelink scrive al ministro dell’Ambiente, Costa. “Invece di invocare la celerità - sostiene l’associazione Peacelink - voi state concedendo proroghe e deroghe alle prescrizioni dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Viene meno la certezza delle norme".5 luglio 2020 - Agenzia stampa AGI
Cosa è successo a Taranto durante la tromba d'ariaPerché le polveri dell'ILVA hanno invaso la città se i parchi minerali sono stati coperti?
Ecco una spiegazione plausibile sulla base della ricognizione delle aree polverulente per le quali da anni non è ancora stata attuata l'AIA (autorizzazione integrata ambientale).4 luglio 2020 - Alessandro Marescotti
Venne aperta un'inchiesta e PeaceLink fu alla base delle denunceQuando il governo sospese il valore limite del benzo(a)pirene
Era il 13 agosto 2010 e il governo di allora sospese il limite di un potente cancerogeno, il benzo(a)pirene nelle città. Perché? Per via del fatto che a Taranto il limite era stato superato e l'Arpa aveva indicato nelle batterie della cokeria la sorgente preponderante del benzo(a)pirene.Redazione PeaceLink
Citare Bagnoli a sproposito spegne le speranze dei giovani di TarantoLe bonifiche sono la vera grande opera da chiedere tutti insieme
Gli errori fatti in un altro luogo e in un altro tempo sono diventati l’alibi per non rispettare la legge mentre all’estero e in alcune zone d’Italia come Genova, hanno bonificato. Non sarebbe meglio imparare da chi ci è riuscito?13 maggio 2020 - Fulvia Gravame
PeaceLink aderisce al sit-inNo al salvataggio dell'ILVA con i soldi pubblici
Associazioni e cittadini, nel rispetto della normativa anti-Covid, saranno sotto la prefettura di Taranto dalle ore 19 alle 21. Riportiamo l'appello lanciato dalla società civile28 giugno 2020 - Redazione PeaceLink
Maurizio Bolognetti intervista il presidente di PeaceLinkIntervista di Radio Radicale ad Alessandro Marescotti sul futuro dell'ILVA
INVITALIA non può salvare l'ILVA. La sua mission è differente rispetto a quella che fu la mission di GEPI. Tra il 1971 e il 1992 a GEPI lo Stato erogò circa 4.000 miliardi di lire per gestire 108.000 lavoratori. Una prospettiva non più proponibile oggi, come ha chiarito l'AD di INVITALIA, Arcuri.24 giugno 2020 - Redazione PeaceLink
Risposta a PeaceLinkArcelorMittal: fonti azienda, nessuna emissione fuori norma
Il 18 giugno Peacelink, col suo portavoce Alessandro Marescotti, aveva invece dichiarato che “il benzene in via Orsini, nel quartiere Tamburi, è arrivato a 5,7 microgrammi a metro cubo, valore elevato se si considera la serie storica dei valori rilevati in quel quartiere”.Agenzia stampa AGI
Pubblichiamo i datiBenzene cancerogeno nel quartiere Tamburi di Taranto
Il 17 giugno l'ad Lucia Morselli (ArcelorMittal Italia) ha dichiarato a Bruno Vespa: "Dobbiamo essere tutti orgogliosi di questo impianto, il più bell'impianto d'Europa, il più moderno, il più potente, tutti ce lo invidiano". Intanto il benzene della cokeria faceva impennare le centraline.19 giugno 2020 - Associazione PeaceLink
L'approvazione del contratto con ArcelorMittal nel settembre del 2018Ve lo ricordate il plebiscito? Diceste sì al 94%
Cari operai, è il momento della sincerità e di tirare le somme. Si sapeva benissimo che l'ILVA non aveva alcun futuro. Non avete creduto all'evidenza dei numeri, dell'economia. Occorreva un Piano B. Ma purtroppo vi siete fatti illudere. E avete votato con un plebiscito per la vostra rovina.11 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
A proposito di una dichiarazione della FiomLa rabbia dei lavoratori ILVA
La rabbia può essere giusta e sacrosanta se crea una società migliore ma, se non si farà carico dei problemi e dei sentimenti della restante popolazione, sarà l'anticamera dell'isolamento e della sconfitta.9 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
Picchi di benzene a giugnoAumentano le polveri molto sottili dell'ILVA nell'ultimo trimestre
Tutto ciò nonostante la copertura dei parchi minerali. Va sottolineata la tossicità del particolato industriale proveniente dagli impianti dell'area a caldo dell'ILVA: è maggiore rispetto al particolato urbano, come acclarato dagli studi epidemiologici.9 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
L'ILVA non garantisce "adeguate prospettive di redditività" come lo Statuto CDP richiedeSoldi dei risparmiatori postali a rischio se usati per proseguire la produzione dell'ILVA
Il ministro Patuanelli (M5S) ha dichiarato che l'ingresso dello Stato nella ex Ilva con CDP (Cassa Depositi e Prestiti) è considerato "quasi inevitabile". La Cassa Depositi e Prestiti raccoglie i risparmi di milioni di italiani. E il suo Statuto non consente l'operazione di Patuanelli7 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
Un intervento statale di salvataggio brucerebbe risorse importanti per rilanciare l'occupazioneSalvare l'ILVA toglierebbe posti di lavoro e rinvierebbe solo di qualche mese la sua fine
Un governo disposto a nazionalizzare e a pagare 100 milioni di euro di perdite mensili pur di salvare l'ILVA, di fatto toglierebbe posti di lavoro, non li salverebbe. Infatti con 100 milioni di euro si darebbe un reddito a molte più persone di quante sono occupate in questa azienda decotta6 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
Intervista di Radio Radicale ad Alessandro MarescottiPerché ArcelorMittal va via
ArcelorMittal sta perdendo circa cento milioni di euro al mese e per questo va via da Taranto, portando però con se il portafoglio clienti di quella che è stata la più grande acciaieria d'Europa.4 giugno 2020 - Maurizio Bolognetti (Radio Radicale)
A rischio la rete dei fiumi siberianiDisastro ambientale nell’Artico
Dichiarato da Putin lo stato di emergenza. Ci vorranno decenni per sanificare il fiume Ambarnaja, nella Siberia centrale. L'area delle città Norilsk era già considerata una delle più inquinate della Russia per via delle attività estrattive.4 giugno 2020 - Redazione PeaceLink
Come le polveri degli elettrofiltri MEEP, contenenti piombo e diossina, fecero il giro dell'ItaliaOnore a quell'operaio ILVA che ha parlato
Ci raccontò che quelle "polveri velenose" erano state vendute e poi mescolate - da una società con tanto di partita IVA - a interiora di animali e raspi d'uva. Trasformate in palline, venivano poi rivendute come fertilizzante in tutt'Italia.1 giugno 2020 - Alessandro Marescotti
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