Per uscire dall'attuale situazione di impasse, si fa strada la coraggiosa proposta, da parte di un gruppo di palestinesi e israeliani, di istituire uno Stato unico per Palestina e Israele, senza discriminazioni culturali e religiose.
Il potere ritornerà al punto di partenza, ad ogni uomo, ad acta, in forma di mezzi, facoltà e riconoscimenti da utilizzare ai fini dell'unificazione umana.
I Volontari, ottenendo quanto è necessario per realizzare il loro progetto, svuoteranno i governi di diritti e legittimazione. La sovranità assoluta degli Stati sarà riconosciuta alle singole persone.
E’ possibile forzare un popolo intero a sottostare ad una occupazione straniera facendolo morire di fame? [...] prendono parte all'esperimento Ehud Olmert e Condoleeza Rice, Amir Peretz e Angela Merkel, Dan Halutz e George Bush, per non menzionare il premio Nobel per la pace Shimon Peres
17 novembre 2006 - Uri Avnery
Perché deve prevalere la giustizia in Medio Oriente.
Il Sionismo si basa su un principio fondamentale secondo cui gli ebrei possono vantare la superiorità nazionale, umana e diritti naturali sul territorio; un razzismo implicito,dunque, che esclude qualsiasi possibilità reale di democrazia o di eguaglianza tra i popoli.
Bagnaia chiama Haifa. Un gemellaggio significativo tra palestinesi, israeliani e giovani italiani.
L’esperienza di incontro e dialogo proposta da Window for Peace.
Università e istituti di ricerca italiani lavorano, senza saperlo, alla costruzione dei nuovi ordigni israeliani. Lo prevede l'accordo di cooperazione militare Italia-Israele
Israele ha usato una bomba all' uranio di nuova concezione durante l' attacco al Libano dell' estate scorsa, durato 34 giorni e che ha provocato 1.300 vittime libanesi, la maggior parte delle quali civili?
Intervista esclusiva a mons. Michel Sabbah.
Da una terra infuocata, dal cuore di profonde ferite sanguinanti, un padre esprime tutto il dolore di un popolo e la speranza infinita di una pace vera.
La guerra e la devastazione in alta Galilea nella testimonianza di Geries Koury, teologo arabo-israeliano del Centro Al-LIQA per il dialogo interreligioso di Betlemme.
N.C.
Gli incontri ecumenici continueranno a operare coi fatti: i rappresentanti delle tre religioni contatteranno i loro correligionari altrove in conflitto, definendo i diritti e i doveri degli egemoni e dei sottoposti
I fini ideologici si risolveranno nei mezzi di reciproca apertura e disponibilità: i capi devono diventare puramente organizzativi e i sottoposti, per dimostrare di avere diritto ai mezzi di espansione, devono richiederli come necessari all'attuazione di programmi in positivo a favore dell'intera umanità, vera ed unica patria comune.
In Libano l'Onu ha mostrato di avere ancora un ruolo indispensabile nella soluzione dei conflitti ma ha confermato la sua incapacità di prevenire guerre e difendere gli aggrediti
Di ritorno dal Libano, il giornalista Rai, Ennio Remondino, spiega tutte le difficoltà di un cronista che vuole raccontare la verità. Viaggiando sempre con una spada di Damocle sulla testa: quella delle accuse di antisemitismo
29 agosto 2006 - Ennio Remondino
Le associazioni di base devono collegarsi e fare sistema
Per unificare l'umanità dal basso e così risolvere tutti i problemi, tradurremo le ideologie (oggi qualitative, e perciò intraducibili fra loro se non con la forza) nel comune denominatore dei rapporti di potere fra basi e vertici (individuali e collettivi) da cui le ideologie derivano.
I fini ideologici si risolveranno nei mezzi di reciproca apertura e disponibilità.
La soluzione oggettiva consisterà nell'organizzazione che si formerà a tale fine, e che rappresenterà il cervello dell'umanità, oggi inesistente.
Il procedimento, unificando l'umanità, risolverà i problemi delle conflittualità già dall'inizio del suo configurarsi. Lo spirito unitario immortalerà in sé chi avrà contribuito a farlo essere.
Il vero punto che dovrebbe essere in cima alla lista delle questioni mondiali non è la valutazione dei crimini reciproci contro la proprietà ma la stima dei crimini nei confronti degli esseri umani, gli imponenti crimini che sono stati commessi nel mese trascorso in Libano.
Nicole Kidman ha preso una posizione pubblica contro il terrorismo", riporta lo Herald Sun. "L'attrice, a cui si sono unite altre 84 figure di alto profilo tra star di Hollywood, registi, leader delle case di distribuzione e magnati dei media, ha acquistato una decisa inserzione a tutta pagina nel Los Angeles Times di oggi"...
Da Johan Galtung, uno dei più illustri studiosi delle problematiche della pace, un'analisi su ciò che sta succedendo nel Libano e dintorni, e qualche suggerimento...
Hanno già raccolto oltre 150mila firme online in pochi giorni. Sono americani, sono avvocati, e si battono per un cessate il fuoco immediato. Come? Facendo pressione sul parlamento grazie al Web
Tutto nasce dalla straordinaria storia dell'albero di kaki di Nagasaki. Sopravvissuto miracolosamente al bombardamento atomico del 9 agosto 1945, questo albero è diventato, nel mondo, un simbolo vivente di resilienza, memoria e speranza.
Nel 1973 compì un gesto coraggioso e pionieristico: si rifiutò di destinare la propria quota fiscale alle spese militari, devolvendo quella somma a un’associazione pacifista. In seguito si è preso cura della Casa della Pace di Tavarnuzze, sui colli fiorentini, ed è lì che lo abbiamo conosciuto.
All’inizio di marzo, in una fattoria nello stato del Jalisco, sono stati trovati dai Guerreros buscadores, uno dei tanti gruppi auto-organizzati dei familiari dei desaparecidos, centinaia di corpi carbonizzati all’interno di un vero e proprio campo di sterminio
Durante il corteo è risuonata forte la denuncia dei crimini contro l’umanità, più volte, invano, denunciati dalle organizzazioni internazionali, Onu in primis. E' stato lanciato anche un forte messaggio contro la corsa al riarmo.
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