I problemi ci sono, interveniamo per ridurre radicalmente le emissioni nocive. Vendola "minaccia" una legge regionale ad hoc. Ma perché non la fa questa legge, e soprattutto perché non l´ha già fatta? Chi glielo ha impedito fino a questo momento? E dire che aveva il potere e per due anni un ministro dell´ambiente in piena sintonia politica. I "veleni" e Vendola c´erano già. Da anni.
L´Ilva e il suo piano anti diossina. Una lettera alla Regione: gli enti locali ci diano le autorizzazioni. Vendola: «Con la legge vogliamo obbligare l´Ilva a investire su salute e ambiente, vogliamo convincerli a fare ciò che avrebbe dovuto fare già da tanto tempo: l´Ilva ha un debito enorme con la città».
Il comitato Taranto Futura pronto a un altro ricorso. Florido: meglio l´accordo. Il freno della Uil: un intervento legislativo sconfesserebbe le scelte del passato.
Lo scandalo Ilva investe il ministero: sostituiti i tecnici che indagano sull'inquinamento. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo li ha rimossi e al loro posto ha nominato tecnici di sua fiducia. Il numero de "Il Salvagente" in edicola questa settimana documenta ampiamente la storia di Taranto
La Puglia è la prima regione d’Italia a superare i 700 megawatt di potenza eolica installata. Lo dicono i dati dell’osservatorio Windit di Nomisma Energia, che ha censito gli impianti attivi al 31 agosto scorso. Discorso a parte merita l’off-shore, una frontiera totalmente nuova anche per la Puglia, che ha recentemente polemizzato con il governo in merito alle competenze sulla VIA.
L'accordo stipulato dai due governatori Nichi Vendola e Mercedes Bresso, punta a stabilire un'intesa, con scambio di informazioni e conoscenze, per la durata di cinque anni. Con un obiettivo particolarmente ambizioso: definire un piano multiregionale di investimenti che sarà presentato al governo.
La Puglia da anni è una meta di gente che viene a lavorare nei campi della Provincia di Foggia. Nell'estate del 2006 la giunta Vendola pubblica una legge che dovrebbe essere il primo passo nella lotta contro il lavoro nero.
La Puglia da anni è una meta di gente che viene a lavorare nei campi della Provincia di Foggia. Nell'estate del 2006 la giunta Vendola pubblica una legge che dovrebbe essere il primo passo nella lotta contro il lavoro nero.
Il grande risalto dato alle questioni ambientali legati all'acciaieria tarantina, potrebbero nascondere scenari preoccupanti. Ecco che la teoria dedotta dall’affare Afghanistan inizia, in maniera induttiva, a calzare all’affare ILVA.
L'Immagine della Puglia è oggi irrimediabilmente associata alla diossina, alle polveri sottili, alle morti bianche, al fetore delle discariche con un danno non quantificabile per l'economia agricola e turistica del territorio.
Taranto, 50 mila euro per poter girare il film. La troupe va a Brindisi. La denuncia della regista. Il governatore Vendola: «Chiedo scusa a nome dei pugliesi». La Wertmuller: «Mi è successo anche a New York ma io amo tanto la Puglia e quando si ama... si accettano anche i difetti».
I cittadini della città pugliese chiedono che la ‘fabbrica della morte’ venga chiusa. Il referendum è il mezzo per farsi sentire. L’idea del referendum è del comitato ‘Taranto Futura’, che già dichiara “vittoria”.
Ma chi ha esasperato gli animi? Chi ha trattato Taranto con lo stesso sprezzo coloniale con cui si delocalizzano le imprese più nocive nella pattumiera del terzo mondo?. E' vero che non si vive di pizziza, ma non si può morire di inquinamento
Manduria. L'assessore Introna «Cercheremo di convincere i cittadini che si tratta di un’opera fondamentale. Ma se non arriverà l’assenso servirà una leggina di venti parole (attesa nel prossimo Consiglio), che ammorbidisce la tutela ambientale delle riserve naturali e, poi, l’opera si potrà appaltare».
L'iniziativa del Comitato Taranto Futura bocciata dal governatore Nichi Vendola «Il siderurgico di Taranto dà lavoro diretto o indiretto a 25mila famiglie; non si vince la sfida con la globalizzazione impugnando l'arma della pizzica. Senza la grande impresa non si va da nessuna parte. E' essenziale invece l'ambientalizzazione degli apparati produttiv nel capoluogo jonico dove più acuta è la crisi ambientale»
«Aver ottenuto il referendum è un fatto molto positivo. L'eventuale chiusura dell'Ilva o quanto meno del-l'area a caldo, che è la più inquinante, farà bene alla salute collettiva. Noi chiediamo ai tarantini di esprimersi su tale quesito».
I cittadini potranno esprimersi sulla chiusura dello stabilimento Il voto ha valore consultivo. Il Comitato Taranto Futura: «Vittoria». Il comitato: «Ora sicuramente metteranno in mezzo il solito spauracchio della disoccupazione»
«E' un fatto positivo che si debba fare il referendum. Così finalmente sapremo se i tarantini veramente vogliono che l'Ilva chiuda; Io avevo già sollecitato gli uffici amministrativi a portare a termine gli adempimenti per metterci nelle condizioni di offrire ai cittadini la possibilità della consultazione diretta».
Losappio e l'opposizione: è meglio la lotta all'inquinamento. L'assessore all'Ecologia: «Rendere lo stabilimento compatibile con la salute e il territorio». Forte (Cgil): «Taranto non esiste senza l'Ilva»
I giudici amministrativi di Lecce accolgono il ricorso degli ambientalisti. Tre mesi al Comune per organizzare il voto. E mercoledì il Consiglio di Stato deciderà su un altro ricorso contro l´azienda
Vendola: il mondo lo puoi cambiare solo con la responsabilità di tutti. L’assessore Regionale Losappio tifa per Taranto che parte dall’ultimo posto: "sarrebbe un segnale positivo che dia il senso di un cambiamento di direzione di questa città ".
Dopo il sopralluogo il sindaco, insieme agli assessori Cervellera e Pennuzzi, ha scritto al presidente della Regione chiedendo un intervento urgente. «Mi hanno molto colpito - ha raccontato il sindaco - le condizioni in cui vivono queste persone, l’ambiente malsano che neanche in Africa mi è capitato di riscontrare. Eppure, sia le mamme che i bambini avevano il sorriso sulle labbra».
L'ha detto Maria Manieri, della direzione del Psi, a Vieste. Secondo Manieri - che rivolge un appello al presidente Vendola e al ministro Fitto perché intervengano - nel Leccese confluirebbero «le scorie delle 13 centrali nucleari»
La Puglia ribadisce il suo «no» secco e perentorio all’ipotesi di nuove centrali nucleari annunciata dal governo. Un «no» che sottintende tanti sì: sì alle fonti rinnovabili, sì alla specializzazione produttiva nell’eolico, nei pannelli solari e nella sperimentazione dell’idrogeno.
Noi qui, sicuramente con un ritardo di decenni, stiamo facendo i conti con l’inquinamento: con l’amianto, con la diossina, con l’arsenico, con il mercurio, con le polveri sottili, con le nuvole nere che incupiscono i sogni dei bambini di Taranto. Non possiamo non vedere le lingue di fuoco che dai camini dell’Ilva si propagano nell’intera provincia ionica.
L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
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