Troppi sono morti. E' venuto il momento di saper controllare le analisi e di imparare a capire i dati dell'idrossipirene urinario. Si lavora per vivere, non per morire.
Questa ricerca integra e aggiorna la perizia presentata nel 2012 al Tribunale di Taranto. Confermata la gravità della situazione sanitaria anche dopo le leggi Salva Ilva
Esiste una verità scomodissima in campo siderurgico: si può produrre acciaio in modo più sicuro e sostenibile aumentando l'automazione. Ma questo richiede stabilimenti completamente ridisegnati, in cui l'automazione sostituisca i segmenti produttivi più rischiosi e nocivi.
Come mai la Procura di Taranto non ha ancora dato disposizioni alle autorità marittime (Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, ecc) di vigilanza ed interdizione alla navigazione ed all'attracco dei mercantili da carico di materie prime presso i moli dell'Ilva?
Il futuro che immagino è quello di una “città laboratorio” che impara dai propri errori e che “impara a cambiare”. In Europa queste città virtuose si chiamano learning cities: “città che apprendono”.
Immagini di fumi, amianto e latrine. La novità è che le immagini provengono dall'interno dello stabilimento. Sono gli operai stessi che documentano e denunciano.
Raccolgono il foraggio vicino all'Ilva e all'inceneritore di Taranto. Attorno all'area industriale le pecore continuano a pascolare. Ecco le balle che tutti possono vedere. Gli animali che potrebbero mangiare inquinanti cancerogeni. Sulle tavole arriverà carne, latte e formaggio.
Le abbiamo inviato 240 firme di cittadini di Taranto che hanno chiesto di rivedere il dlgs 155/2010 sul benzo(a)pirene, firme raccolte in meno di 2 ore, domenica 12, in un giardino pubblico della città.
16 dicembre 2010 - Rosella Balestra
Cambiamo il decreto legislativo 155/2010 che consente di "sforare" impunemente
Domenica prossima a Taranto partirà una raccolta di firme per sostenere la risoluzione dell'on. Zamparutti. Invitiamo a fare lo stesso in altre città d'Italia
PeaceLink esprime una valutazione dell’audizione a Montecitorio sull’inquinamento da benzo(a)pirene, inquinante cancerogeno che minaccia la salute delle città italiane
17 novembre 2010 - Associazione PeaceLink
Modello di lettera da scrivere ai parlamentari (andare alle note per gli indirizzi)
Richiesta di ripristino del decreto legislativo 152/2007 a tutela della salute contro l'inquinamento cancerogeno da benzo(a)pirene. Con il recente decreto legislativo 155/2010 fino al 31 dicembre 2012 le città con più di 150 mila abitanti potranno avere intere zone con un inquinamento superiore a 1 nanogrammo a metro cubo senza che vi sia un obbligo di individuazione della fonte inquinante e di intervento per la sua efficace riduzione. La precedente normativa stabiliva un obbligo di intervento a partire dal 1° gennaio 1999. E' stato stimato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che ogni aumento di 1 nanogrammo a metro cubo di benzo(a)pirene potrebbe determinare un rischio di nuovi 9 casi di cancro ogni 100.000 persone.
L'Ilva si era opposta all'Ordinanza del Sindaco di Taranto sulla cokeria. Il TAR aveva scritto "respinge il ricorso dell'Ilva" e invece voleva scrivere "accoglie il ricorso dell'Ilva".
1 ottobre 2010 - Alessandro Marescotti
Rigettato dal TAR il ricorso dell'Ilva contro l'ordinanza sindacale sulla cokeria
La vicenda del benzo(a)pirene avrebbe danneggiato l'immagine dello stabilimento Ilva tanto da compromettere la possibilità di aggiudicarsi una commessa per la costruzione di un gasdotto in Thailandia.
In questa scheda una descrizione analitica di quanto fatto dal governo. E di quello che possiamo fare noi.
18 settembre 2010 - Alessandro Marescotti
Recepimento della direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria. Colpo basso del Governo che introduce "abusivamente" una norma a tutela degli inquinatori
Uno dei più potenti cancerogeni, il benzo(a)pirene, ora può superare il valore massimo di legge (1 ng/m3) senza che scattino provvedimenti obbligatori. Milioni di persone sono oggi esposte a questo cancerogeno che lo IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) pone al vertice, in categoria 1, per pericolosità. Il PD dà voto favorevole al decreto del governo tramite Roberto Della Seta, già presidente di Legambiente.
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
Sociale.network