Come spesso accade, nei giorni 19 e 20 giugno molti abitanti di Taranto hanno avvertito odori forti e fastidiosi e hanno segnalato il fenomeno all'ARPA che, fra l'altro, gestisce un sistema di monitoraggio ODORTEL che si avvale della collaborazione dei cittadini.
L’abbiamo riportata a casa, a breve morirà, oggi, domani, forse domenica. Non c’è più speranza per lei, come per nessuno dei ricoverati che saturano quel reparto di disperazione e morte.
L'allarme fu lanciato da PeaceLink nel 2009. Ora c'è una conferma nella ricerca del SEpiAs del CNR. Il dott. Fabrizio Bianchi dichiara: "Sono stati osservati valori medi di concentrazione elevati, sulla base di quelli di riferimento nazionali e internazionali per il biomonitoraggio umano, in un soggetto su quattro sul totale, ma con rilevanti differenze: 40% Gela, 30% Taranto, 15% viterbese, 12% Amiata".
9 maggio 2014 - Associazione PeaceLink
Primo Maggio, Taranto, Ambiente, Lavoro, Cambiamento
Il primo maggio di Taranto non è solo il megaconcertone.
Sotto la pioggia, si è tenuto in mattinata un convegno al quale erano presenti diverse personalità del mondo del lavoro, del sindacato e dell'attivismo.
"Il Sud puzza" è un bel libro scritto da Pino Aprile, dedicato a persone che aprono strade nuove contro i mali della nostra terra. Se ne parla a Francavilla Fontana (BR)
Il Governo Italiano viene per la seconda volta avvisato che sta violando le direttive europee sull'ILVA di Taranto. Domani conferenza stampa di PeaceLink
Ecco le ragioni per cui la Chiesa Valdese di Taranto non ha partecipato alla marcia che da Statte ha portato migliaia di persone fin sotto ai camini dell'Ilva. In una città dove occorre il coraggio di sfidare il potere, ci sono i cristiani della prudenza che di fronte ai loro fratelli crocifissi si limitano a mantenere un "rispettoso riserbo".
Antonia Battaglia è un’attivista di Peacelink, in prima linea nella battaglia sulla questione ILVA di Taranto. E’ stata fino ad avantieri candidata nella lista Tsipras, ma ha ritirato la sua candidatura
L’agricoltura non è un tema di serie B. Ci sono possibilità di lavoro, macchine moderne e risorse europee. L'incontro tra chi rifiuta un modello economico opprimente e chi, nei piccoli centri, è ancora vicino alla terra e al patrimonio di conoscenze dei più anziani, può dare molti frutti.
Anche se c'è molta sfiducia, è giusto partecipare alla marcia del 6 Aprile, per dimostrare che Taranto ha ancora voglia di vivere. Crediamo e continueremo a credere in una società migliore di quella in cui viviamo.
Il “Nastro d’Argento” 2014 per il miglior cortometraggio è stato assegnato al regista bitontino Pippo Mezzapesa per il corto “settanTA” che parla del quartiere Tamburi di Taranto
Marceremo insieme a tutti coloro che vorranno essere con noi a difesa dei popoli inquinati, ingannati e derisi senza bandiere perché la vita non ha bandiera e non è esclusiva di un movimento.
Comitato promotore
In Amazzonia è sotto accusa l'estrazione massiccia dalle miniere di ferro, causa di gravi problemi ambientali, sanitari e sociali
La Vale è la multinazionale che estrae minerale di ferro e alimenta la produzione dell'ILVA di Taranto e di altre acciaierie. A maggio in Brasile vi sarà un incontro internazionale dei vari gruppi che si battono contro l'inquinamento, la deforestazione, lo sfruttamento delle popolazioni
A proposito dell'incontro "Chiamati a custodire la vita!" dell'11 marzo 2014
Mons. Angelo Scherillo, vescovo di Aversa e don Maurizio Patriciello racconteranno i drammi e le speranze degli abitanti della "Terra dei fuochi" accomunata alla questione ILVA anche nel decreto legge n. 136 del 2013 convertito a febbraio.
10 marzo 2014 - Fulvia Gravame
Solo i diritti alla vita e alla salute non si possono barattare.
Dal 24 al 25 giugno si terrà all’Aja il vertice Nato. In risposta, il movimento pacifista europeo alza la voce: basta riarmo, stop al genocidio, no all'escalation bellica di Israele
Secondo le valutazioni dell’intelligence americana — condivise da esperti indipendenti — l’Iran dopo il 2003 non ha mai preso la decisione definitiva di costruire un’arma nucleare. L’attacco israeliano non ha distrutto le strutture nucleari sotterranee più protette ma punta a un cambio di regime.
Da tutta Italia a Monte Sole per dire basta alla guerra a Gaza. Centinaia di associazioni, sindaci e semplici cittadini hanno percorso 8 km fino a Monte Sole per chiedere la fine del massacro. Forte la denuncia contro Netanyahu, un appello corale alla pace e al rispetto del diritto internazionale.
Il diritto internazionale non può essere usato a intermittenza dall'Occidente. Rischiamo una catastrofe se non si ferma questa escalation. L'Italia deve rescindere il Memorandum di intesa militare con Israele. Pieno sostegno al International Physicians for the Prevention of Nuclear War
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